Romanzi di fantascienza by Franco Enna

autore:Franco Enna [Franco Enna]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: F
editore: Saga Egmont
pubblicato: 2024-05-27T00:00:00+00:00

20.

Si svegliò all’improvviso, di soprassalto, come se qualcuno o qualche cosa l’avesse sfiorata, e vide le stelle sopra i suoi occhi, affondate nel nero della notte.

Vicino a lei Urho e Heikki dormivano avvolti nelle pesanti pellicce di orso bianco.

Plano, stese un braccio e sfiorò il cappuccio dell’uomo che amava. Urho dormiva sereno, dimentico delle precedenti emozioni, come un fanciullo stanco.

Ritirò il braccio e restò a guardare il cielo profondo, immenso, palpitante di vita cosmica. Quei punti luminosi, che a vedersi sembravano altrettanti lumicini, erano forse meno lontani del mondo dal quale era partita l’astronave. Quali leggi fiisiche aveva dovuto vincere e padroneggiare la gente che vi era a bordo?

Il senso dell’infinito la travolse. Poi, percepì come una assenza intorno a sé, e si sollevò sopra un gomito.

La luce che emanava dall’astronave permetteva di vedere a grandi distanze.

Aarre non era più al suo posto, sulla seconda slitta, dove lo avevano lasciato prima di andare a dormire, per il suo turno di guardia.

Con affanno chiamò — Urho… Heikki!

I due uomini si svegliarono contemporaneamente e la guardarono interdetti e insonnoliti.

— Aarre è scomparso! — annunciò la ragazza.

Urho fu il primo a balzare a terra, con una pistola nel pugno.

— Non può essere lontano — disse guardando l’orologio. — Non ho dormito più di quindici minuti…

— Urho — gridò Heikki, — che non sia andato da quelli dell’astronave?

Il giovanotto si voltò di scatto a guardarlo.

— A far cosa? — domandò, intanto che nella sua mente si faceva strada un sospetto.

— Non so, per tradirci. Potrebbe dire… — esitò guardandosi attorno — potrebbe dire la verità intorno a Lais!

— E che cosa ne guadagnerebbe? — chiese Katri. — Seguirebbe la nostra stessa sorte, semmai.

— Chissà. Comunque, potrebbe incontrare la loro simpatia e ottenere di vederci liquidati. Così sarebbe salvo dall’accusa di omicidio che avete mosso contro di lui, imprudentemente, Katri, molto imprudentemente!

La ragazza saltò a terra a sua volta. Heikki l’aveva preceduta, e ora scrutava intorno con un fucile mitragliatore tra le mani.

Il freddo era intenso ma il cielo si manteneva straordinariamente sereno.

Katri accese il fornello a petrolio e vi mise sopra il pentolino del caffé. Poi porse a ciascuno dei compagni un bicchiere di rum e uno lo tenne per sé.

— Abbiamo fatto male ad affidargli il turno di guardia — disse Urho dopo aver bevuto il suo liquore.

— È vero — riconobbe Heikki.

A un tratto, Urho posò il bicchiere sulla slitta, afferrò un fucile mitragliatore e si mise a correre verso la voragine.

— Dove vai? — gli gridò dietro Katri.

— Restate lì » — rispose Urho senza voltarsi.

— Lasciatelo fare — disse Heikki, — ho fiducia in lui!

Il giovanotto coprì in pochi secondi la distanza che lo separava dall’argine ghiacciato e si fermò.

Aarre era quindici metri circa sotto di lui, carponi sul pendio, e sembrava in cerca di una soluzione per comunicare con gli occupanti della astronave. In una mano stringeva un fucile mitragliatore.

— Maledetto! — esclamò tra i denti Urho. Poi chiamò: — Aarre…

L’altro si fermò e sollevò la testa mostrando una faccia terrea e minaccosa.

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